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il blog di Alessandro Rocchi, web strategist e web communication manager attualmente impiegato alla websolute srl di pesaro. Appasionato di web, comunicazione, fotografia. Pesaro rimini ancona romagna marche



Un breve vademecum per un uso semi-corretto e non nocivo dello strumento “web”. Chissà che non vi torni di una qualche utilità.

01. Datevi pace, piccola o grande che sia la vostra azienda, dovete avere un sito web.
Certo, c’è chi, con una buona dose di spocchia, giustifica la propria assenza in rete facendola passare per un atteggiamento fieramente snob. A voi decidere se ve lo potete permettere e soprattutto, se vi conviene.

02. Avere un sito dignitoso o averne uno scadente fa una bella differenza. Mettetevi in mano a della gente capace.
Ottimi artigiani, maestri calzaturieri, raffinatissime botteghe sartoriali che realizzano capi e prodotti venduti a cifre con tre zeri. Spesso realtà del genere vengono rappresentate da siti web letteralmente inguardabili che sembrano realizzati da volenterosi dilettanti o, nelle migliori delle ipotesi da tecnici, molto tecnici, e poco pratici di art direction e comunicazione. Purtroppo non si tratta affatto di una pratica minoritaria ma di un’abitudine molto diffusa. Non alimentatela.

03. Spendere con parsimonia va bene, ma un buon sito deve costare più di due noccioline.
Un buon professionista costa, come costa un buon artigiano con un’esperienza decennale. Di un buon professionista pagate l’expertise in un ambito che non è il vostro. Pagate l’esperienza che ha maturato in anni di lavoro. Pagate una sensibilità e un gusto resi solidi dal tempo. Pagate per quello che non sapete e che non avete il tempo di imparare. Tutte cose che in genere servono molto se state cercando di mettere in piedi qualcosa di efficace per voi e per la vostra azienda. Un simpatico dilettante in compenso costa molto meno. E a parte la buona volontà, “meno” è esattamente ciò che potrà offrirvi.

04. In un buon sito, quello che fa la differenza, anche nei costi, sono i contenuti.
In un sito come quello di Hermes o Abercrombie & Fich, tanto per fare un esempio, il costo più imponente non è dato dalla piattaforma tecnologica ma dai contenuti che quella piattaforma muove. Sul sito di A&F, per esempio, ciò che fa la differenza è il costo delle foto e dei filmati realizzati da uno come Bruce Weber, insieme ai ritocchi degli still life di prodotto. Ed è così che dovrebbe essere. Un sito basic in cui sfogliare straordinarie foto è molto più efficace di un sito super movimentato dove le complicazioni (non meno costose, tra l’altro) servono solo ad animare dei banalissimi e in genere noiosissimi testi. Se spendete, fatelo per un motivo valido

05. Un sito è una vetrina virtuale, la gente passa e da un’occhiata. L’intrattenimento lasciatelo agli altri.
Sarò brutale: quelli che vi propongono di stabilire delle “positive experiences di interazione” con l’intento di intrattenere o far giocare i vostri visitatori, sono degli incapaci, oppure vi stanno prendendo per i fondelli. Il ragionamento da seguire invece è molto semplice: se qualcuno deve visitare il vostro sito è meglio che lo faccia perchè è interessato al vostro prodotto o a quello che fate. D’intrattenimento fine a se stesso la rete è già piena. Ne potete fare a meno.

06. Un sito deve essere preferibilmente facile e veloce da navigare.
Se devo aspettare 10 minuti per caricare una pagina è probabile che me ne sia già andato altrove. Se mi serve una laurea in ingegneria informatica per trovare quello di cui ho bisogno è probabile che me ne sia già andato altrove. Se devo scaricare 12 plug in, compilare un questionario e rispondere a 5 domande è probabile che me ne sia già andato altrove.
KISS. Ovvero: “keep it simple stupid” recita un vecchio adagio di scuola anglosassone. Fatene tesoro. E non fateli andare altrove.

07. Scegliete con cura e intelligenza le informazioni che volete dare.
Chi siete, cosa fate, come lo fate, dove posso trovarvi o contattarvi. Queste sono le informazioni che non devono mancare mai. Se poi ve la sentite e ne avete, raccontate la passione che vi anima e la filosofia che vi guida.

08. Un sito in cui non si vede il prodotto è un sito autolesionista.
Chi vi cerca in rete, magari dopo aver letto qualcosa su di un giornale o perché incuriosito dalla vostra ultima campagna pubblicitaria, di solito lo fa perché ha voglia di dare un’occhiata alle cose che fate. Quindi è auspicabile che il prodotto non solo ci sia, ma sia rappresentato in maniera ragionevole, in dimensioni accettabili e, meglio ancora, in modo desiderabile.
Il prodotto in formato francobollo, che però si agita in maniera molto creativa qua e là per lo schermo, produce solo irritazione. Non fate del male ai vostri visitatori e a voi stessi: date loro quello che cercano.

09. Poco importa se il vostro sito non piace alla vostra segretaria.
Fate attenzione a fare troppo affidamento sul giudizio di collaboratori, dipendenti, amici. Non perchè siano degli incapaci, ma perchè conoscono fin troppo bene il vostro prodotto e invece di concentrarsi su ciò che già sanno, si aspettano di essere sorpresi in altri modi. “Bello si muove tutto” oppure “peccato, non succede nulla”, sono le classiche considerazioni che finiscono per portare fuori strada voi e il vostro vero target. Non cadete nella trappola.

10. La rete arriva ovunque, anche dove magari al momento non siete interessati ad arrivare.
E magari non arriverete mai. Nulla però vieta di essere cortesi e disponibili in angoli del mondo oggi per voi di scarso interesse strategico. Se non avete tempo di rispondere alle mail di richiesta materiale che magari vi arrivano dalla Thailandia, predisponete una sezione ad hoc sul vostro sito da cui poter scaricare in automatico un kit di foto e un piccolo press release a chi ne farà richiesta. La buona educazione dà i suoi frutti anche in rete.

11. Tutti abbiamo un sacco di altre cose da fare ma non tenere aggiornato il proprio sito è da sciocchi.
Basta organizzarsi e prevedere degli appuntamenti fissi in occasione di eventuali novità, come le nuove collezioni, per esempio.

12. Un sito non è per sempre.
Anche le cose più riuscite e belle dopo un po’ stancano. Il restyling di un auto avviene di media ogni tre anni. Ogni sei mesi si presenta una nuova collezione. A voi le considerazioni del caso.




Quali sono i marchi più cool di una nazione?
Che cosa li rende di successo?

In occasione del Tribute Event di presentazione del volume, tenutosi il 22 gennaio a Milano presso la nuova location “AK”, sono stati assegnati, tramite lo studio del business partner Research International, gli “Awards” ai marchi più cool dell’anno. La serata, presentata da Maurizio Comollo, Italy Country Head di Superbrands, con la partecipazione dell’artista Ugo Nespolo, ha visto la premiazione dei brands:

Area Kitchen
Arredamento.it
BANG & OLUFSEN
Covema Vernici
diego della palma
Discovery Channel
DUCATI
EDEN VIAGGI
ESTATHE'
FERRERO ROCHER
fornarina
GREY GOOSE
Havana Club
KERASTASE PARIS
MiTo
NORTH SAILS
nutella
ORIGINAL MARINES
Peugeot Motocycles
PHILIPS
PROMOCARD
Radio Italia
Red Bull
Rollig Stone
Sant'Anna
Seven Tiki
Thel
Vivienne Westwood

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